Troy Pierce Dj internazionale Bio Troy Pierce Troy Pierce fu tra i primi a notare DJ come Derrick Carter, Jeff Mills e Richie Hawtin e bazzicava sempre i party a Detroit in Ohio e nel Midwest. Stranamente, non pensava mai a mettersi le cuffie lui stesso, preferendo lasciare i doveri di DJ ai suoi amici Crescendo nella tranquilla cittadina agricola di Muncie in Indiana, a quattro ore di auto da Chicago e Detroit, fu difficile ignorare i ricchi suoni House e Techno emanati da queste roccaforti. Troy Pierce fu tra i primi a notare DJ come Derrick Carter, Jeff Mills e Richie Hawtin e bazzicava sempre i party a Detroit in Ohio e nel Midwest. Stranamente, non pensava mai a mettersi le cuffie lui stesso, preferendo lasciare i doveri di DJ ai suoi amici. In questo modo poteva immergersi completamente nella musica, specialmente durante il chill out degli after hour. Tutto questo cambiò nel 1994 quando si trasferì a New York per studiare fotografia e, come ogni studente che si rispetti, usò i soldi rimasti per comprare un paio di giradischi. Si coccolò quest'idea per un po' e fortuna volle che il suo coinquilino fosse il manager della Temple Records, così aveva sempre a disposizione musica di qualità di label come la Perlon, per soddisfare la sua crescente dipendenza al vinile. Troy agganciò per caso Magda al Detroit Music Festival nel 2001, che lo presentò a Mark Houle sei mesi più tardi. La sintonia tra i tre fu immediata, e anche se allora Magda viveva a Berlino, Mark nel Windsor e Troy a NY, cominciarono a scambiarsi file via rete. Così, per quando il progetto Run Stop Restore prese vita nella release di debutto nei primi 2003, Troy si era già trasferito a Berlino. Trasferirsi fu una decisione difficile, ma in qualche modo NY non offriva più agli aspiranti musicisti quella libertà d'espressione che c'era sempre stata, mentre la Germania e Berlino in particolare, stava dettando nuovi standard nella produzione di musica elettronica minimal. Sin dal suo arrivo nel dicembre 2002, aveva sempre lasciato parlare la sua musica. Da semi sconosciuto, non è mai facile farsi notare in una nuova città, specialmente in una con un così ricco sottobosco musicale, ma grazie a qualche esibizione di successo e un numero di forti release su Minus (Run and Slacknoise), Underline (Louderbach) e Mo's Ferry Productions, Troy stava catturando la giusta attenzione e diventando un performer regolarmente presente nel circuito europeo. Il 2005 fu l'anno in cui tutto si compì. La pubblicazione della compilation Minimise to Maximise ed il relativo tour, lasciarono un'impronta indelebile nei clubber di posti eccellenti come il Robert Johnson a Offenbach e il Paradiso ad Amsterdam, ma forse la vera svolta fu in agosto al pop.com. Tutte quelle notti infinite in viaggio e giorni solitari in studio, fruttarono un set da infarto al club Watergate. Esibirsi davanti ad una folla inaspettata, che includeva colleghi producer e dell'industria musicale, il suo mixare senza compromessi minimal house e down beat, techno funkeggiante, senza incertezza, consacrò il suo lungo cammino. Come DJ, i tentativi di categorizzare il suo stile, pose più domande che risposte. Il minimalismo nella sua forma più pura, è un'etichetta che associa più liberamente a label come la Consumed - "super rado, difficile e totalmente là fuori". Troy, del resto, ha sviluppato un sound ibrido da dancefloor che prende il meglio dai "piccoli movimenti e i micro trend" che spuntano costantemente, aiutando l'evoluzione della musica elettronica. Mantiene il meccanico e futuristico sound techno, ma più lento e meno abrasivo, permettendogli di lavorare tra i confini, valorizzare lo spazio tra i beat e sfociare nella terza dimensione che incarna il sound Minus. Come i suoi compagni di label, Troy è un sostenitore della tecnologia d'avanguardia, come Ableton Live, Final Scratch e strumenti di campionatura come Cyloop. L'abilità di passare tra queste risorse sonore gli offre flessibilità come Dj, ma il beneficio non si ferma qui. Ricorda la "prova su strada" di una nuova traccia una notte a Berlino, quando ottenne gli elogi del resto della crew, ma ricevette chiamate sconcertate il giorno seguente perché la traccia non suonava uguale, stava ovviamente campionando "al volo" e fu questa improvvisazione spontanea ad incendiare il dancefloor. Inutile dire che questi dubbi trovarono risposta nel mix finale. Dal punto di vista della produzione, le sue tracce derivano dalla sperimentazione con la sua Machine Drum o espandendo dall'oscurità gli atmosferici elementi vocali che giocano un ruolo fondamentale in molte delle sue produzioni. L'ispirazione arriva spesso attraverso gli effetti che applica, rifiutando gli standard, provando e testando i settaggi a favore di elementi percussivi unici pensati per stimolare ed intrigare. Il risultato è un montaggio di texture subliminali ruvide e beat grintosi. Roba tesa, guidata da scuri riff funk che entrano direttamente sotto pelle, il tonico perfetto ogni after hour quando la privazione di sonno comincia a giocare brutti scherzi alla mente. Il 2006 è ancora più produttivo del 2005. Dopo aver dato spina dorsale alle sue release uscite fin qui, Troy impacchetterà il suo lavoro per la label inglese Underline, nell'LP Louderbach atteso con ardore. Nel mentre, il suo crescente status di remixer (date un ascolto alla sua versione di Your Body is My Body di Ellen Allien) lo vedrà lavorare su artisti del calibro di Lawrence e Donnacha Costello. C'è anche un altro EP come Run nella lista ma, forse lo sviluppo più interessante è il concepimento di una nuova label - Items and Thing _ con Magda e Marc Houle che prenderà vita in primavera. Se questo non è sufficiente, c'è anche un tour Minus di 5 settimane piene negli USA all'orizzonte. Richie, Magda, Marc e Troy partiranno in maggio (con un tour bus mostruoso) per quello che può essere descritto come il prossimo "magical mistery tour" con cui toccheranno 25 città. Probabilmente non si fermeranno a Muncie, ma è un segno di quanto la sua considerazione sia cresciuta negli ultimi 2 anni e la conferma che un solido lavoro etico, un pensiero positivo ed una totale dedizione alla causa, diano di certo i loro frutti.