Guido Schneider Dj internazionale Bio Guido Schneider Fortemente influenzato dalla scena ebm, infatti, già nel 1991 pubblica il suo primo singolo sull’etichetta Spv. Nel 1995 apre una label propria, la Neue Welten, e nel 1996 si trasferisce a Berlino dove si avvicina al mondo della minimal techno anche grazie all’incontro con l’amico Sammy Dee e inizia a dedicarsi anima e corpo al mondo della produzione musicale Guido Schneider produce musica elettronica sin dai primissimi anni ‘90 Fortemente influenzato dalla scena ebm, infatti, già nel 1991 pubblica il suo primo singolo sull’etichetta Spv. Nel 1995 apre una label propria, la Neue Welten, e nel 1996 si trasferisce a Berlino dove si avvicina al mondo della minimal techno anche grazie all’incontro con l’amico Sammy Dee e inizia a dedicarsi anima e corpo al mondo della produzione musicale. Il 2000 segna una svolta nella vita di Guido: chiude la Neue Welten e incontra il vocalist Florian Schirmacher, con il quale crea il progetto Glowing Glisses con il quale pubblicano tre ep e un album, “Silver Surfer”, su Pokerflat, etichetta nata da poco ma che si stava rapidamente imponendo sui dancefloor europeiIl connubio degli armonici vocals di Florian e dei suoni minimali e bleep di Guido affascinano infatti Steve Bug, patron della Pokerflat, che li vuole assolutamente nella sua scuderia al fianco di nomi come Martini Bros e Martin Landsky. Nel 2004 Guido rilascia altri due singoli, fra cui “Oh My Buffer”, traccia che lo consacra definitivamente a livello internazionale, e si cimenta in remix di grande successo come quelli di “Loverboy” di Steve Bug e di “Minikool” di B. o ancora, nel 2005, di una delle hit più ballate dell’anno, il remix di “On and On” dei Dub Kult. Da quel momento la carriera di Guido è un susseguirsi di successi, progetti paralleli e collaborazioni: dai lavori al fianco di Jay Haze, Anja Schneider, Pantytec (l’amico Sammy Dee) e André Galluzzi (con il qualeha partecipato anche alla compilation “Survivor” uscita per raccogliere fondi in favore delle vittime dello tsunami), al progetto “Motoguzzi”, fino al remix di “Panikattack” del leggendario Plastik Man