CONCERTI IN PROGRAMMAZIONE:
Africa Unite |
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DISCOGRAFIA:
1986 - Mjekrari
1988 - Llaka
1991 - People Pie
1993 - Babilonia e poesia
1995 - Un sole che brucia
1997 - Il gioco
2000 - Vibra
2003 - Mentre fuori piove
2006 - Controlli
STORIA: Da Kingston a Pinerolo, provincia di Torino, il reggae non ha confini.
11 maggio 1981: muore Bob Marley, icona e leggenda. Dall'altra parte del mondo, Vitale "Bunna" Bonino (chitarra e voce) e Franco "Madaski" Caudullo (basso) prendono il titolo di una canzone di Bob, "Africa Unite", ci aggiungono una 'd' finale (Africa United è il primo nome ufficiale) e insieme a Marcello "Ras Cal" Tamietti alla batteria mettono in piedi un trio per suonare cover delle sue canzoni.
La cassetta Peace Love & Freedom del 1984, però, registra l'assenza di Madaski, temporanemente dedicatosi alla new wave con i Suicide Dada. Due anni dopo rientra in formazione e trascina la band al mini di debutto, Mjekrari, pubblicato nel 1987. Il nome degli Africa United si espande ben oltre la cerchia della popolarità locale e li porta addirittura ad esibirsi di spalla a U-Roy. Il tempo di un EP, Llaka (1988), e il gruppo riparte a collezionare concerti di cui andare fieri: suona con Linton Kwesi Johnson, King Sunny Ade e Steel Pulse e Revelation Time al concerto di Amnesty di Padova.
Cambio di formazione: entrano Ciro Cirri al basso e Papa Nico alle percussioni. Nel 1991 gli Africa United affrontano un anno topico: pubblicano People Pie e si esibiscono all'Arezzo Wave e al De Bus di Negril, in Giamaica, insieme a Gregory Isaacs.
Muta il nome della band, che perde la d in coda a United, e si modifica ancora la formazione con gli innesti di Paolo Parpaglione (ance), Sergio "Drummy Sir Jo" Pollone (batteria), Max Casacci (chitarra) e Mauro Tavella alla console.
Le esperienze musicali degli Africa si fanno sempre più eterogenee: partecipano attivamente alla TO.SSE (Torino Posse), registrano un pezzo in dialetto ("Canté") e finalmente approdano all'italiano con l'eclettico e sorprendente Babilonia E Poesia (1993), per poi impreziosire il loro curriculum con scorribande in Francia, Olanda, Gran Bretagna e addirittura in Iraq al Festival Di Babilonia.
Con Gianluca "Cato" Senatore che assume il ruolo di nuovo bassista gli Africa Unite incidono "Il Partigiano Johnny" per la compilation "Materiale Resistente" del 1995, seguita a breve dall'album Un Sole Che Brucia (di lì a poco arriva anche un nuovo batterista, Davide Graziano).
Attraverso l'etichetta Black Out si fa avanti una major, la Polygram, che mette la band sotto contratto e nel 1996 pubblica il live In Diretta Dal Sole. Al termine del tour promozionale Casacci lascia, fonderà i Subsonica, e viene rimpiazzato da Ru Catania, giusto in tempo per registrare Il Gioco (1997). Poi, dal 1997 al 1999, gli Africa Unite accumulano instancabilmente un concerto dopo l'altro, con apparizioni al Metarock di Pisa e al classico Reggae Sunsplash di Pordenone. La lunga sfilza di show serve anche da rodaggio per l'ultimo acquisto, il trombonista Gigi "T-bone" De Gaspari: con lui l'ensemble raggiunge quota otto elementi.
Nel 2000 esce Vibra, intensa ed emozionante prova di fede nel reggae; la canzone "Sotto Pressione" è un deciso atto di denuncia contro la pena di morte. L'anno dopo cade il ventennale della morte di Bob Marley e gli Africa celebrano il suo ricordo pubblicando "20", che dà il via a un intensissimo bienno di concerti non-stop.
Nel 2002 i membri del gruppo si prendono una pausa e si dedicano ad altri progetti: Ru Catania si dà al punk'n'roll con la Wah Companion, Cato e Parpaglione (alias Motor City) battono i club, Gigi registra "That's It!", Madaski lancia il suo quarto LP solista e ricompaiono per qualche mese i Bluebeaters con Bunna al basso (e ospiti speciali Cato e Parpaglione).
Nel 2002 la band si ricompone e realizza lo smagliante Mentre Fuori Piove (2003). Due anni e un live ("Un'Altra Ora", 2004) più tardi rientra nello Studio Dub The Demon per il nuovo capitolo discografico, Controlli (2006), colmo di elettronica. Nel frattempo la famiglia degli Africa Unite ha cambiato ancora volto: non ci sono più Cato, Parpaglione e De Gaspari, mentre sono arrivati Patrick Benifei alle tastiere e alla voce e Paolo "The Dub Alkemist" Baldini al basso (e in fase di produzione, a quattro mani con Madaski).
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