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BIO:
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Un passato post-punk alle spalle e le idee chiare su come fare la differenza nel panorama underground italiano: si chiamano A Toys Orchestra, nascono nel 1998 dalle ceneri dei Mesulid e all'inizio sono un quartetto.
I membri originari sono Enzo Moretto (voce, chitarra, piano, sintetizzatore), Ilaria D'Angelis (piano, voce, sintetizzatore, chitarra, basso), Raffaele Benevento (basso, chitarra e voce) e Fabrizio Verta (batteria). In questo momento il nome della band è Toys Orchestra, senza la 'a' davanti.
Come spesso accade quando si parla di musica, la strada verso il successo comincia con un demo. Il loro s'intitola "Demolition Of The Infancy" ed è talmente buono da procurare l'attenzione di Fridge Records: l'etichetta milanese, infatti, estrae dal demo il brano "God's Beard" e lo include nel quinto volume della compilation "Soniche Avventure" (1999). È il primo passo verso un album ufficiale.
Il secondo passso arriva subito dopo: cambiato il nome del gruppo aggiungendo la 'a' davanti, il quartetto partecipa a un concorso organizzato da Sony/Fridge e Radio Rock Fm.
La vittoria del premio per il miglior demo convince Fridge a produrre il disco d'esordio: "Job" esce a giugno del 2001 e sancisce la nascita di un nuovo faro nell'indie-rock italiano.
Nei mesi successivi gli A Toys Orchestra continuano a confermare le ottime premesse e ampliano la formazione con l'arrivo di Fausto Ferrara (pianoforte, sintetizzatore ed elettronica).
Una delle conferme più luminose è il brano "I Am The Walrus", cover dei Beatles inserita nella compilation "Let It... Boom" (2004, omaggio ai Fab4 che raccoglie il meglio dell'underground italiano).
Quando "I Am The Walrus" comincia a essere programmata dalle radio di tutta Italia, gli A Toys Orchestra sono già al lavoro sull'album #2: "Cuckoo Boohoo" esce nella seconda metà del 2004, sancisce il passaggio da Fridge a Urtovox e viene accompagnato dal videoclip della little track "Peter Pan Syndrome".
All'inizio del 2005 il batterista Fabrizio Verta dice ciao e lascia il posto ad Andrea Perillo, che si incarica di reggere botta di fronte ai numerosi concerti che attendono la band nei mesi successivi.
Poi si torna in sala d'incisione per il disco lungo #3, "Technicolor Dreams" (2007). L'album viene realizzato in collaborazione con Dustin O'Halloran degli statunitensi Devics e viene seguito da un tour promozionale in giro per l'Italia.
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